E poi – il tuonante suono di una sirena che mi fece pensare a un gigante che soffia dentro un enorme trombone, il caotico brusio di gente che si affrettava a prender posto vicino ai finestrini panoramici, l'improvviso vibrare proveniente da qualche parte sotto i piedi, dalle viscere più profonde di quella bestia galleggiante, il rombo di motori, un ciuffo di fumo marrone dalla canna fumaria – partimmo.
Pioveva a dirotto. Sulle montagne dietro Antirìo il cielo lampeggiava minaccioso, senza però emettere alcun suono. Silenzioso, come il mare, che, nonostante il vento e le onde, sembrava non voler disturbare la quiete di quel momento surreale – ma forse, il che è più probabile, i rumori delle onde venivano semplicemente coperti da quelli della nave. Una voce gracchiante e fastidiosa ci informò dei vantaggi (tutti rigorosamente a pagamento) dei quali avremmo potuto usufruire durante il viaggio, e ripeté le stesse cose in cinque lingue – greco, inglese, italiano, francese e tedesco – mentre il chiacchiericcio generale iniziava a riempire l'aria circostante e a mescolarsi insieme a tutti gli altri suoni, tant'è che non mi accorsi nemmeno che la voce ad un tratto s'era zittita, e la sponda stava già iniziando ad allontanarsi. Mi sedetti ad un tavolino libero vicino a un oblò, poggiai lo zaino a terra, tirai fuori penna e taccuino e iniziai a scrivere l'ultimo capitolo di quella emozionante avventura. Un'avventura che valeva sicuramente la pena di essere raccontata.
Pioveva a dirotto. Sulle montagne dietro Antirìo il cielo lampeggiava minaccioso, senza però emettere alcun suono. Silenzioso, come il mare, che, nonostante il vento e le onde, sembrava non voler disturbare la quiete di quel momento surreale – ma forse, il che è più probabile, i rumori delle onde venivano semplicemente coperti da quelli della nave. Una voce gracchiante e fastidiosa ci informò dei vantaggi (tutti rigorosamente a pagamento) dei quali avremmo potuto usufruire durante il viaggio, e ripeté le stesse cose in cinque lingue – greco, inglese, italiano, francese e tedesco – mentre il chiacchiericcio generale iniziava a riempire l'aria circostante e a mescolarsi insieme a tutti gli altri suoni, tant'è che non mi accorsi nemmeno che la voce ad un tratto s'era zittita, e la sponda stava già iniziando ad allontanarsi. Mi sedetti ad un tavolino libero vicino a un oblò, poggiai lo zaino a terra, tirai fuori penna e taccuino e iniziai a scrivere l'ultimo capitolo di quella emozionante avventura. Un'avventura che valeva sicuramente la pena di essere raccontata.